Videoenciclopedia della caccia al cinghiale
Videoenciclopedia della caccia al cinghiale

Addestramento al pendolo

Come già detto il pendolo è l’azione compiuta dal cane nel momento in cui torna a  riprendere contatto con il conduttore, dopo i primi abbai a fermo, al fine di condurlo con precisione sul cinghiale allestrato.

Non è raro che il cane associ a questa performance atteggiamenti molto caratteristici ed espressivi, che comunicano tutta la gioia e la soddisfazione per aver trovato il cinghiale e tutta l’impazienza di indicarlo al più presto al  suo padrone.  

La capacità di effettuare il pendolo è in alcune razze  innata; qualora non lo fosse, può essere inculcata con esercizi specifici. 

 

Un esempio.

 

Gli esercizi per l’addestramento al pendolo vanno eseguiti esclusivamente dopo aver raggiunto e consolidato un buon livello di risposta almeno ai comandi base.

 

a) Per iniziare si ponga il cane al piede, ad una distanza relativamente breve da un recinto di pochi metri quadrati, con all’interno un cinghiale a vista.

b) Si imponga al cane il seduto, gli si tolga il ghinzaglio e si impartisca il “vai”, consentendogli così di andare ad abbaiare. E’ questo il momento in cui si valuterà la sua inclinazione naturale ad eseguire il pendolo. Ferma restando l’attitudine innata ad  abbaiare a fermo, ci sono due categorie di soggetti: quelli che abbaiano “dimenticando” completamente il padrone e quelli che hanno invece bisogno di tornare di tanto in tanto a riprendere il contatto fisico con lui, eseguendo  un caratteristico andirivieni molto significativo. E’ proprio   quest’ultima categoria quella che raggiunge in azione di caccia   i livelli più alti.

c) Appena  il cane torna al piede, spontaneamente o al richiamo, lo si leghi e lo si rinforzi.

d) Si ripeta l’operazione più volte, rinforzandolo sempre,  in modo che comprenda  che è proprio l’andirivieni l’azione richiesta.

e) Si ripeta l’esercizio nel corso dei giorni, senza farlo mai annoiare, aumentando gradatamente la distanza dal recinto.

f) Si insista fino a quando non abbia interiorizzato ed automatizzato correttamente la sequenza, badando bene ogni volta a non farlo  stancare con una ripetizione eccessiva (deve restare integro in lui l’impeto di tornare  ad abbaiare)

g) Si passi  dunque ad un recinto più grande dove, accertata una breve dritta di rimessa (per quel che è possibile in un recinto),  gli si impartirà  il comando   per farlo accostare quei pochi metri. 

h) Al primo segnale di abbaio a fermo, lo si richiami ed una volta al piede lo si rinforzi bene e molto.

i) A questo punto,  con il cane sempre al piede, si aggiri la lestra in modo da rendere favorevole il vento.

l) Lo si lanci nuovamente ad abbaiare e lo si lasci fare per un po’, fino a quando non si andrà a forzare. Quindi lo si lasci sfogare con la seguita.

 

L’addestramento sarà completato con l’abbattimento a fermo dei primi selvatici.  

Autori:

  • Franco Serpentini

Collaborano:

Ghermire una vita, a qualsiasi specie animale appartenga, è sempre un atto di responsabilità estrema e, o lo si compie con bestiale inconsapevolezza, cosa che non ci rende uomini, o ci si interroga ed allora bisogna darsi risposte profonde.
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