E’ necessario che ogni nuovo arrivato venga introdotto per gradi nell’equipaggio, monitorandone gli adattamenti nell’intreccio delle relazioni.
Una muta ben strutturata anche dal punto di vista relazionale offre prestazioni migliori. E l’equilibrio relazionale s’inizia a costruire nel box. Le mute che non hanno imparato a condividere spazi vitali non sanno nemmeno lavorare al meglio durante le azioni venatorie. I cani che si rifiutano o si odiano possono arrivare persino ad ignorare il selvatico, se nei paraggi c’è il loro antagonista. Due cani che si odiano possono arrivare ad odiarsi a morte e prima o poi succede l’irreparabile.
Per questo, quando s’inserisce un nuovo elemento in un equipaggio, è necessario assicurarsi che non rompa l’armonia dell’insieme.
Attenzione però! Per trovare la propria collocazione nella scala sociale del gruppo, e per tentare di guadagnare in essa una posizione, i cani hanno bisogno di assumere inizialmente alcuni atteggiamenti aggressivi. Ma in genere sono simulazioni. Questi non vanno repressi e bloccati in via assoluta, hanno bisogno del loro sfogo e verrebbero fuori comunque ed in altre circostanze. Vanno invece tenuti sotto controllo, mediando e canalizzando con opportune tecniche il rafforzamento sociale di ogni singolo individuo, mantenendo sempre e comunque noi una forte supremazia sull’intera muta.
Il cane che destabilizza di continuo, che non ci ascolta, seppur bravo va escluso.
L’inserimento nell’equipaggio di un nuovo soggetto Va sempre vagliato con attenzione. Dovrà essere graduale e monitorato costantementeva affinché non crei delle erosioni all’equilibrio relazionale del gruppo. Non è raro infatti che un soggetto inadatto destabilizzi le dinamiche relazionali del gruppo, sconvolgendone gli equilibri e compromettendone la resa e lo stile.
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