Videoenciclopedia della caccia al cinghiale
Videoenciclopedia della caccia al cinghiale

I rinforzi

Normalmente, nel linguaggio tecnico, vengono definiti:

  • rinforzo positivo: lo stimolo di condizionamento che si somministra al cane dopo una azione corretta (per intenderci il bocconcino dopo che ha compiuto bene l’esercizio);
  • rinforzo negativo: la correzione ed il rimprovero quando sbaglia.

Per esigenze di chiarezza, riteniamo utile effettuare un semplice adattamento terminologico, definendo rinforzo: il premio, e semplicemente correzione: il rinforzo negativo.

 

Sempre in tema di rinforzi,  va inoltre ricordato che:

 

  • durante tutto il percorso formativo, il cane da lavoro, e da caccia in particolare, va sempre incoraggiato pazientemente,  rinforzato frequentemente ma, se occorre, anche  corretto energicamente;
  • un minimo di esperienza consente di distinguere bene  i rinforzi e le correzioni più efficaci; non tutti hanno la medesima valenza, e questa può dipendere anche dalla modalità di somministrazione e dal metodo e dallo stile adottati dall’addestratore.
  • differire l’input di rinforzo o quello correttivo è sbagliato. Il cane non riesce ad associarli  all’azione che ha compiuto se la loro somministrazione avviene oltre i cinque secondi dall'evento.
  • perché un intervento correttivo sia più incisivo, è meglio anticipare il cane nell’esatto momento in cui inizia  a compiere l’azione scorretta, e non quando questa è già in corso o, peggio ancora, quando è già stata compiuta (es. – va bloccato e corretto  appena entra in emanazione sulla traccia del capriolo e non già quando è partito o quando rientra).
  • una volta che è stato somministrato  l’input di correzione, è importante ristabilire subito nel cane l’equilibrio emotivo, sollecitandolo ad intraprendere l’azione giusta alla quale seguirà un   rinforzo immediato.

A volte può essere necessario creare ad arte situazioni in cui l’evento correttivo si svolga  nel suo ciclo completo; esempio:

  •   Azione scorretta à  input correttivo   à azione corretta       à rinforzo
  •   Traccia di volpe  à input correttivo  à traccia di cinghiale à rinforzo

 

Il cane utilizza le fauci non solo per nutrirsi, ma anche per relazionarsi con il mondo circostante. E’ possibile usare anche questo complesso canale sensoriale per consolidare nel cane l’interiorizzazione della parola “bravo”.  Ogni volta che il cucciolo eseguirà correttamente un’azione, si assumerà con lui un atteggiamento vezzoso e, pronunciando ripetutamente la parola <<bravo>> con tono suadente, lo si accarezzerà consentendogli di prendere la nostra mano tra i denti. Ne sarà profondamente gratificato in quanto percepirà meglio tutta la fiducia che riponiamo in lui.

Questo metodo va però usato bene e per poco tempo, per non generare brutte abitudini. Una volta ottenuto lo scopo va accantonato.

Una altro buon rinforzo fisico da associare alla parola <<bravo>> sono le carezze sul capo. Il cane viene accarezzato dalla canna nasale fino  il collo (mai il contrario),  tirando  leggermente indietro le orecchie al passaggio della mano. 

 

 

 

 

 

  

Il cane andrebbe abituato sin da cucciolo al contatto fisico del suo padrone. I soggetti che lo rifiutano in genere evidenziano pesanti tare caratteriali, mentre quelli che lo cercano fanno risaltare la propria capacità di relazionarsi positivamente. Ma il nostro amico  deve imparare precocemente anche  a stare al suo posto. Tutti i rinforzi fisici vanno sempre  somministrati con parsimonia ed in modo molto equilibrato. Le pacche sul costato, associate alla parola  <bravo>>  sono sempre molto significative e consentono nello stesso tempo di mantenere un giusto atteggiamento autorevole ed un po’ distaccato.

 

Perchè non il bocconcino come rinforzo!

 

Il cane da caccia deve trovare la sua unica soddisfazione nel compiacimento del proprio conduttore per il  suo lavoro.

Il cane è felice quando il padrone è soddisfatto di lui. 

Il bocconcino velocizza il processo di condizionamento, ma induce il cane a lavorare con la finalità di riceverlo e non per il compiacimento del suo conduttore. Rinunciare al bocconcino come rinforzo richiede un po' più di pazienza ma alla fine determina la formazione di soggetti di gran lunga più sinergici.

Autori:

  • Franco Serpentini

Collaborano:

Ghermire una vita, a qualsiasi specie animale appartenga, è sempre un atto di responsabilità estrema e, o lo si compie con bestiale inconsapevolezza, cosa che non ci rende uomini, o ci si interroga ed allora bisogna darsi risposte profonde.
Stampa | Mappa del sito
© Franco Serpentini Via Quintino Sella 34 13900 BIELLA