Videoenciclopedia della caccia al cinghiale
Videoenciclopedia della caccia al cinghiale

Primi passi

I percorsi educativi e di addestramento devono prevedere sempre una successione graduale che rispetti le soglie di maturazione psicofisica del cane.

Nel caso di un cucciolo, la cosa più opportuna  sarà lasciarlo con la madre ed i fratelli almeno fino al completamento del “periodo di socializzazione”.

Superata tale soglia, sarà importante  scegliere per lui un luogo tranquillo dove accucciarsi e dal quale possa relazionarsi sovente  con il suo padrone.

La soluzione ideale, soprattutto per il cane destinato  a lavorare da singolo, è certamente tra le  mura domestiche o in giardino. Il cane tenuto in casa sviluppa capacità relazionali con l’uomo veramente sorprendenti. In casa imparerà in breve tempo ad interpretare i segni, anche involontari, del suo padrone  (va ricordato che comunichiamo anche  quando non ne siamo consapevoli). Anche il padrone inizierà a comprendere più a fondo gli atteggiamenti del suo cane.

Attraverso la successione regolare degli eventi nel vivere quotidiano, ed  imparando a  rispettare gli spazi domestici, svilupperà  meglio il suo orientamento spazio-temporale.

Per portare a compimento un corretto processo formativo, sin dai primi passi  bisognerà sforzarsi di associare ad ogni nostro evento comunicativo verbale volontario un determinato gesto. Saranno così poste le basi per una comunicazione molto sofisticata, essenziale a caccia,  fatta di poche  parole, ma  prevalentemente di cenni, sibili, sguardi.

Se si viene in possesso di un soggetto già maturo, va tenuto ben presente che è sempre un problema correggere vecchie abitudini; se per  mettere a punto  un ciclo  di addestramento occorre un determinato periodo di tempo, per correggere un vizio ne occorrerà  almeno il doppio e con risultati spesso incerti. Il vizio lascia sempre una traccia nel carattere del cane, riaffiorando di tanto in tanto.

E’ sicuramente  meglio costruire autonomamente i propri cani,  cercando di limitare al massimo gli errori di impostazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I cuccioli vanno portati sul terreno già dal terzo mese di età.  Impareranno così  a camminare meglio, iniziando a cavarsela di fronte ai primi, piccoli ostacoli.

Autori:

  • Franco Serpentini

Collaborano:

Ghermire una vita, a qualsiasi specie animale appartenga, è sempre un atto di responsabilità estrema e, o lo si compie con bestiale inconsapevolezza, cosa che non ci rende uomini, o ci si interroga ed allora bisogna darsi risposte profonde.
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