“Ho sempre ricercato il confronto diretto con il cinghiale, quasi nel corpo a corpo. Io con il fucile, lui con la sua forza, la sua velocità ed i suoi pugnali affilati come rasoi, pronti ad uccidere così come la mia arma.
Perché il cinghiale uccide, e lo sa bene chi sta dietro ai cani. Uccide i cani, ma può uccidere anche l’uomo.
Tante, troppe volte, mi è capitato di lasciarmi sopraffare, da giovane incosciente, dalle scariche di adrenalina, entrando carponi in una lestra, cercando di intravvedere in un spiraglio quel bagliore color ambra degli occhi.
Oggi, dopo tanti anni e dopo tante storie da poter raccontare, dico che non ne vale la pena. Il cinghiale va cacciato con la testa sulle spalle, senza strafare. Mettere a repentaglio la propria vita, così come quella dei propri ausiliari, è da sciocchi e da irriconoscenti per la preziosa dedizione dei nostri compagni di caccia a quattro zampe. “