Videoenciclopedia della caccia al cinghiale
Videoenciclopedia della caccia al cinghiale

Sicurezza della persona

 

Che  il cinghiale impari a colpire il cane sembra quasi naturale e non sorprende più di tanto. Il cane lo infastidisce, lo incalza, lo va a mordere, gli gira intorno e gli fa perdere la ragione.

Ma non è raro che il cinghiale impari anche a colpire l’uomo o che lo faccia in un ultimo impeto di energia vitale. E quando lo fa colpisce duro. Chi ha subito l’aggressione da cinghiale, se è stato fortunato, nella migliore delle conclusioni ne serba indelebile il ricordo per tutta la vita.

Con il cinghiale non si scherza! Soprattutto con questo forte  e coraggioso selvatico, la prima forma di salvaguardia della persona è la prudenza. Solo la prudenza evita grossi guai,  che ci fanno pentire, con il senno del poi,  di non essere stati sufficientemente avveduti.

 

Ecco alcune fondamentali norme da rispettare.

  • Non seguire mai tracce di animali feriti addentrandosi nel folto senza cane e disarmati.
  • Non andare mai a tirare a fermo entrando carponi nella lestra. Le nostre carotidi e le nostre giugulari (oltre al nervo vago) sono alla giusta altezza per poter essere recise di netto con un sol colpo di zanna; e se si viene colpiti da un fendente al costato, la lunghezza del dente arriva esattamente al cuore
  • Quando si va  a tirare a fermo bisogna evitare di posizionarsi nel mezzo della via di fuga e con il vento a noi sfavorevole. Per la forza del cinghiale siamo l’equivalente di un fuscello. Un cinghiale che ci avventa e che ci inforca, se non ci rompe con le zanne può  recidere la femorale e si muore in pochi minuti.
  • Occhio alle scrofe che allattano. Di solito emettono il caratteristico verso, ma possono arrivarci alle spalle anche inaspettate ed a bocca aperta … e inseguono.  Un morso di scrofa spezza un arto come se fosse un ramo secco. Se si cade per il colpo ricevuto e non si ha sangue freddo è la fine o se ne esce malridotti.
  • Attenzione anche ai piccoli verri. Sono saette tra la vegetazione bassa. Di regola scartano all’ultimo momento, ma c’è sempre l’eccezione che la conferma: se sono viziati inforcano e fanno molto male. Il colpo  del cinghiale spezza l’arto.
  • Non fidarsi mai del proprio fucile. È inutile arrivare troppo vicini. Una cartuccia difettosa, un colpo maldestro o la stessa arma possono tradirci amaramente.
  • Non chiudere mai un verro tra le rocce,  arrivandogli addosso di soppiatto. Io stesso sono finito sulla chioma di un faggio sotto un dirupo, che sembravo un cuculo.
  • Non avvicinarsi mai all’animale in agonia. Un colpo finale ben assestato evita problemi a noi ed al cane. L’ultimo colpo di zanna ha ucciso molti cani e l’ultimo morso ha tranciato di netto molti stivali.
  • Il canettiere non porta solo il coltello da scuoio bensì anche il coltello per accorare, a portata di mano e di lunghezza sufficiente.

SE ATTRAVERSATE TRATTI CON LA VEGETAZIONE FITTA, NON TRASCURATE DI FARVI SENTIRE E RICONOSCERE IN QUALCHE MODO. POTRESTE TROVARE SULLA VOSTRA STRADA UNO DI QUEGLI IMBECILLI CHE SPARANO LA’ DOVE VEDONO MUOVERE LE FRASCHE. 

 

NON DIMENTICATE MAI D’INDOSSARE ALMENO UN CAPO AD ALTA VISIBLITA’. IL CINGHIALE NON DISTINGUE I COLORI, MA CHI POTREBBE SPARARVI ADDOSSO SI.

A volte, quando si è al “servizio” di una squadra dove è obbligatorio che tirino solo  le poste,  può accadere che il canettiere non resista alla tentazione di scorgere gli animali  facendoli passare troppo vicini a sé. Il cinghiale è un animale imprevedibile, può scartare ma anche decidere di caricare. Quella piccola scarica adrenalinica  in più non vale di certo il rischio. Il cacciatore di cinghiali non deve sentirsi  un torero nell’arena.

Autori:

  • Franco Serpentini

Collaborano:

Ghermire una vita, a qualsiasi specie animale appartenga, è sempre un atto di responsabilità estrema e, o lo si compie con bestiale inconsapevolezza, cosa che non ci rende uomini, o ci si interroga ed allora bisogna darsi risposte profonde.
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