Videoenciclopedia della caccia al cinghiale
Videoenciclopedia della caccia al cinghiale

La tracciatura

Il filo della traccia viene districato in genere con il cane limiere, ma la collaborazione di tutti gli altri operatori, che si muovono all’unisono per intercettare e controllare l’eventuale  passaggio degli animali nei punti strategici, può  abbreviare notevolmente i tempi.

La funzione della coppia cane-conduttore in questa fase è di estrema rilevanza. Se il cane è ben caratterizzato ed in grado di eseguire bene il pendolo, la tracciatura potrà concludersi con l’individuazione esatta del cinghiale nella lestra. Pochi abbai  di segnalazione a fermo e rientro immediato ai piedi del conduttore, senza infastidire il selvatico nel covo, consentiranno al capogruppo di collocare le poste con calma e con estrema precisione.

 

La tracciatura sarà stata eseguita correttamente se  porterà a definire  in particolare:

  • il punto esatto di rimessa,
  • le più probabili direttrici di fuga (trottoi e stradelli abituali,  punti     di uscita dalla macchia ecc.).

I cani migliori sono quelli che modulano la loro andatura sulla consistenza dell’emanazione. Il cane, sia che lavori da singolo che in equipaggio, deve restare sempre avvinto alla traccia, senza mai distogliersi da essa.

 

 

  

 

  

Sulla traccia non sempre l’emanazione conserva la sua consistenza originaria; talvolta sembra quasi che scompaia, costringendo il cane ad un grande sforzo di concentrazione per poterne riannodare con precisione il filo.

Autori:

  • Franco Serpentini

Collaborano:

Ghermire una vita, a qualsiasi specie animale appartenga, è sempre un atto di responsabilità estrema e, o lo si compie con bestiale inconsapevolezza, cosa che non ci rende uomini, o ci si interroga ed allora bisogna darsi risposte profonde.
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