Videoenciclopedia della caccia al cinghiale
Videoenciclopedia della caccia al cinghiale

La cavalletta

Per la cavalletta valgono le stesse considerazioni fatte per  il “treppiede”, ma si pratica solo in due: un conduttore ed una “spalla”.

Il suo nome deriva dal fatto che il secondo uomo, che ha accompagnato il conduttore fianco a fianco per tutta la tracciatura, dal reperimento della passata notturna fino all’individuazione degli animali allestrati (ambedue con il fucile scarico!!!) - al  momento dell’abbaio a fermo “salta” (aggira) la lestra, collocandosi in posizione utile e sicura. (Attenzione!!! Non si pensi assolutamente che vadano ambedue a tirare a fermo!!!! )

Anche questa è una caccia che non si può  improvvisare, avendo anch’essa un elevatissimo grado di pericolosità se compiuta da una coppia non perfettamente affiatata.

Anche qui gli accordi devono essere preventivi e consolidati. Anche qui il tiro deve essere effettuato in tutta sicurezza, senza lasciare il minimo spazio all’improvvisazione.

Scherzosamente (o forse per scaramanzia???) negli ambienti dove ancora si pratica si dice:

- La metà dei cacciatori che praticavano la cavalletta sono poi diventati cacciatori a singolo.

A buon intenditor poche parole!

 

SCHEMA DI CAVALLETTA - La cavalletta come il treppiede, data la sua effettiva pericolosità, richiede grande affiatamento e prudenza, e va praticata nel giusto modo. Coloro che la frequentano non devono mai cedere alla tentazione di andare a tirare a fermo in due. La "spalla" deve sempre collocarsi al riparo, per consentire al conduttore di sparare a fermo in tutta tranquillità. 

 

Nello schema

  • tratteggio giallo: traccia del cinghiale
  • puntinato rosso: dritta di rimessa 
  • puntinato blu: tragitto del conduttore di aggiramento della lestra per collocarsi con il vento favorevole al tiro a fermo
  • Omino rosso: la spalla collocata sulla dritta di rimessa e in posizioen sicura (dentro un canaletto sotto il crinale).

Fabio e Luca….. due lupi delle montagne di Penne, in provincia di Pescara

Autori:

  • Franco Serpentini

Collaborano:

Ghermire una vita, a qualsiasi specie animale appartenga, è sempre un atto di responsabilità estrema e, o lo si compie con bestiale inconsapevolezza, cosa che non ci rende uomini, o ci si interroga ed allora bisogna darsi risposte profonde.
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