Il treppiede si pratica in tre: un conduttore e due poste.
Il gruppetto, se ben affiatato, si muove sul territorio quasi all’unisono, seguendo da vicino l’azione del cane.
Una volta individuati gli animali, il conduttore va a tirare a fermo, mentre le due poste, presi accordi precisi ed immutabili, andranno a collocarsi in posizione sicura (dietro un poggio, dentro un fosso… ecc.) dove si ritiene che transiterà il cinghiale una volta rotta la lestra. Da lì non si muoveranno più fino a conclusione, e tireranno lasciando prima passare il selvatico per non sparare verso il cane o i compagni.
Il treppiede è una tecnica che non si può improvvisare, avendo un altissimo grado di pericolosità. Gli accordi sul comportamento, le modalità di tiro ecc. devono essere preventivamente stabiliti e consolidati nel tempo da anni di affiatamento. I compagni devono conoscersi perfettamente e potersi fidare gli uni degli altri. Immaginare di praticare questa caccia senza la dovuta esperienza, o con qualcuno che non si conosce bene, equivale a sottoporsi ad un rischio d’incidente troppo elevato. Purtroppo non sono pochi quelli che alla vista del cinghiale perdono la ragione e si comportano da incoscienti. Quindi fidarsi è bene, ma non fidarsi è obbligatorio!
SCHEMA DI TREPPIEDE - Molti preferiscono cacciare il cinghiale in compagnia di pochi e buoni amici. Il treppiede è una tecnica molto raffinata, anche se poco conosciuta. Può avere diversi nomi, ma il concetto è sempre lo stesso: un conduttore e due "spalle". Per la sicurezza è determinante che le due poste restino rigorosamente ferme nella posizione assunta, protetta ed immutabile. Nello schema si noti il percorso di aggiramento della lestra da parte del conduttore, al fine di collocarsi con il vento favorevole al tiro a fermo. Le due poste sono posizionate invece al sicuro: una sulla dritta di rimessa ed a sbarrare il fosso a valle, l'altra a sbarrare il fosso verso monte.
Nello schema