Videoenciclopedia della caccia al cinghiale
Videoenciclopedia della caccia al cinghiale

Il postaiolo

E’ una funzione che richiede consapevolezza sull’importanza del proprio ruolo e va sempre assolta con  serietà, sia in termini di efficacia che di sicurezza.

Non tutti hanno la pazienza  di restare fermi ed in silenzio per ore,   in attesa di un animale che forse non arriverà mai … almeno per quel giorno. Non  tutti hanno avuto la fortuna di apprendere, ascoltando da ragazzini le paterne raccomandazioni dei propri vecchi,  qual è l’atteggiamento corretto da tenere e quali sono le piccole, ma utilissime strategie da adottare durante l’attesa.

Silenzio, attenzione, riflessione,  ascolto, ma soprattutto pazienza, ed in taluni casi immobilità assoluta, sono le condizioni che favoriscono il risultato.

Il cinghiale è un animale scaltro, che sa farsi silenzioso e leggero come un’ombra, anche quando è di stazza considerevole. Non sa distinguere i colori, è vero, ma è sensibilissimo ai rumori, agli odori, ai più piccoli movimenti, così come alle     sagome insolite nell’ambiente che gli è  familiare.

I postaioli che sanno il fatto loro  sono una garanzia per la squadra. Sanno fermare in modo impeccabile anche il cinghiale più astuto e circospetto.  Il loro tiro risolutore è sempre senza sbavature: pulito, unico, discreto. 

 

 

 

 

  

 

 

 

Ogni postaiolo deve assolvere alla sua funzione coscienziosamente, in termini di sicurezza e di efficacia.

C’è un vecchio detto che recita: 

<< Il cinghiale si uccide prima con le orecchie e poi con gli occhi>>.

Ecco allora che uno dei principali requisiti del buon postaiolo dev’esser  la capacità di restare attento e silenzioso per ore, per riuscire a percepire e riconoscere ogni più piccolo segnale che tradisca il cinghiale in avvicinamento: un ramoscello spezzato, il volo di un merlo in lontananza, una ghiandaia o un picchio che fuggono spaventati emettendo il loro caratteristico verso d’allarme.

In battuta i postaioli hanno  una posizione frontale rispetto all’arrivo dei cinghiali. Per non lasciare spazi sguarniti, i fucili vengono collocati affiancati, così che ciascuno possa scorgere i due compagni che ha ai lati. Molta attenzione deve essere riposta nell’assegnazione e nel rispetto dell’angolo di tiro.

Autori:

  • Franco Serpentini

Collaborano:

Ghermire una vita, a qualsiasi specie animale appartenga, è sempre un atto di responsabilità estrema e, o lo si compie con bestiale inconsapevolezza, cosa che non ci rende uomini, o ci si interroga ed allora bisogna darsi risposte profonde.
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