Perfetto conoscitore degli equipaggi al servizio della squadra, il capo canaio, pur mantenendo una certa autonomia decisionale una volta definita la strategia complessiva della battuta, deve restare sempre in rapporto diretto con il capocaccia.
Il suo compito è essenzialmente quello di coordinare l’azione degli altri canai, per arrivare a scovare i cinghiali e spingerli immancabilmente verso l’armatura. Guai se gli animali non vengono trovati o se si consente loro di seguire direzioni che li portano fuori dalla linea dei fucili.
Capocanai si diventa solo dopo anni di esperienza. Alla base di una buona competenza deve esserci soprattutto la capacità di intuire e prevedere le mosse dei selvatici, trovando soluzioni efficaci, rapide ed immediatamente attuabili dagli altri canai.
E’ a lui che spetta il compito di decidere quando e dove introdurre in azione gli equipaggi freschi di rinforzo.
Canai si diventa, ma capocanai si nasce.
La conoscenza delle principali razze da cinghiale, degli equipaggi a disposizione e delle abilità di ciascun canaio nella squadra, gli consentono di orchestrare a regola d’arte l’azione cinegetica nella successione delle cacciate.
Nella foto il capocanaio entra nel merito della formazione di un equipaggio.