Videoenciclopedia della caccia al cinghiale
Videoenciclopedia della caccia al cinghiale

Le interferenze olfattive metereologiche

  • La pioggia

Purché non sia scrosciante e non abbia dilavato tutto, non è un grandissimo problema. Anzi   in taluni casi, se fine, ravviva l’usta. Il problema più grande può essere determinato, tuttavia, dal fatto che depositandosi sulla vegetazione bassa va ad intasare le canne nasali del cane, che reagisce con degli starnuti molto caratteristici.

 

  • Il vento

Il vento forte è il vero nemico del segugio,  nulla crea problemi  quanto questo evento meteorologico. Vento e sole sono poi una combinazione “malefica”,  in grado di cancellare in breve tempo sia la dritta di rimessa che la calda.

Il conduttore in caso di vento sa bene che il naso del cane non dice il vero e si comporterà di conseguenza.   Il lavoro del cane sulla traccia fresca in presenza di vento è simile al lavoro su tracce vecchie; se il cane insiste su di una traccia nonostante  il vento forte non bisogna avere dubbi, è fresca.

 

  • La brina e il ghiaccio 

La brina, data l’ora in cui si forma, molto spesso indurisce e copre l’intera traccia, ad eccezione dell’ultimo tratto: se il cinghiale ci è passato sopra, aiutando  il nostro occhio lo tradisce.  

L’orma sulla brina è un segnale inconfondibile, è come la strisciata che ha fatto perdere la rugiada all’erba: si può partire da lì per andare dritto a segno. 

Se la traccia si interrompe in un punto dove è presente della brina, creando così difficoltà al cane, bisogna  considerare il fatto che il prosieguo potrebbe essere sotto il suo strato ghiacciato.  Con il suo sciogliersi tutto tornerà evidente, perché la brina nasconde, ma non cancella.

Il ghiaccio più o meno ha lo stesso effetto, per cui valgono le stesse considerazioni.

 

  • Il sole

Il sole asciuga e cancella. Durante la giornata c’è una finestra temporale nell’olfattazione del cane  su terreni esposti al sole. Durante questo periodo si attenua la piena percezione dell’emanazione. 

L’influenza del sole si fa via-via più evidente con il suo levarsi sull’orizzonte.  Il processo sarà inverso andando verso il tramonto; l’emanazione  tornerà ad essere gradatamente più palese, ma di certo non come quella della mattina.

A causa di ciò, per non affaticare inutilmente il cane, se si può conviene interrompere l’azione nelle ore più luminose, per riprenderla poi nelle ore pomeridiane; si avranno sicuramente risultati migliori.

 

Autori:

  • Franco Serpentini

Collaborano:

Ghermire una vita, a qualsiasi specie animale appartenga, è sempre un atto di responsabilità estrema e, o lo si compie con bestiale inconsapevolezza, cosa che non ci rende uomini, o ci si interroga ed allora bisogna darsi risposte profonde.
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