La coppia è l’espressione dell’equilibrio perfetto. Eccellenti lavori, anche al servizio di un’intera squadra da braccata, possono essere compiuti da una coppia affiatata, completa.
Due soggetti che si muovono autonomamente, ma pronti a riunirsi al primo scagno certo, che tracciano in sincronia, che si esprimono all’unisono sull’abbaio a fermo, che seguitano compatti vocalizzando bene e che infine rientrano contemporaneamente, possono regalare anche al canettiere più esigente veri momenti di “gloria” ed all’intera squadra grandi soddisfazioni.
Nella coppia il primo punto fermo è la reciprocità, basata non sulle diversità attitudinali, bensì sulle similitudini (non di secondo piano persino quelle morfologiche) in modo che la coppia divenga un corpo unico ed in perfetto equilibrio.
La predominanza di un soggetto rispetto all’altro, ovvero la diversificazione eccessiva dei caratteri, delle funzioni e degli atteggiamenti, impoveriscono lo stile dell’organismo coppia tanto da far mancare l’obiettivo stilistico da perseguire.
Un cane bravo ed un “gregario” (o “carrello”) sono abbastanza frequenti sui territori di caccia di mezzo mondo.
Molto più difficile è incontrare, invece, la vera coppia da lavoro, dove l’unica differenza, forse anche auspicabile, è nel sesso dei due soggetti. (Va precisata la distinzione tra coppia e pariglia, intendendo con il secondo termine l’insieme di due soggetti dello stesso sesso.)
Solo coppie così concepite riescono a distinguersi ed a mettere in risalto la competenza e lo stile del canettiere.