Videoenciclopedia della caccia al cinghiale
Videoenciclopedia della caccia al cinghiale

L'inseguitore

Per la muta, tenacia, precisione e compattezza in  seguita sono fattori dai quali non si dovrebbe mai prescindere. 

La velocità e la conseguente distanza di contatto dell’intero organismo possono essere  invece variabili: dipendono dalle scelte fatte nella caratterizzazione e nel  bilanciamento dell’equipaggio.

Va comunque sempre tenuto presente che:

  • la velocità (e conseguente distanza di contatto breve),  con l’equipaggio che incalza il cinghiale fianco a fianco,  impone sovente a questo  traiettorie prevalentemente rettilinee, ma può generare qualche difficoltà alle poste, richiedendo spesso tiri di stoccata.
  • una velocità moderata (con  conseguente distanza di contatto più ampia) potrebbe consentire invece al cinghiale di riflettere troppo e di defilarsi su traiettorie non previste, facendogli comunque assumere un’andatura più favorevole ai fini di  un  tiro preciso, ben ponderato e prudente.  Il cinghiale abbattuto dalle poste in modo pulito, senza sbavature, dona indiscutibile prestigio al tiratore, ma servire nel migliore dei modi il cinghiale alle poste è sicuramente uno dei compiti del canettiere.


Possiamo in sintesi intendere ben caratterizzati per la seguita quei  soggetti che hanno picchi  di performance eccellenti  rispetto ai seguenti fattori:

  • coesione, la  muta che arriva alle poste frammentata determina un tonfo di stile enorme;
  • seguita a testa alta, i cani che nella seguita portano la testa troppo bassa  si prestano più degli altri a cadere vittime di agguati del cinghiale. 
  • rapidità nella  soluzione dei falli;
  • assenza assoluta di rebuffo;
  • intelligenza  nell’affrontare il cinghiale che si imposta per fronteggiare i cani;
  • alta frequenza  degli scagni e tono squillante (il cane sulla calda deve avere sempre una voce specifica).

 

I soggetti che inseguono il cinghiale procedendo di lato, a volte anche a qualche decina di metri, si mettono al sicuro da fucilate maldestre e da agguati, ma possono creare qualche difficoltà alle poste inesperte, che potrebbero far fatica ad intercettare visivamente il selvatico.

Autori:

  • Franco Serpentini

Collaborano:

Ghermire una vita, a qualsiasi specie animale appartenga, è sempre un atto di responsabilità estrema e, o lo si compie con bestiale inconsapevolezza, cosa che non ci rende uomini, o ci si interroga ed allora bisogna darsi risposte profonde.
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