Sarebbe oltremodo utopistico ritenere di poter sintetizzare in queste poche pagine tutti gli aspetti di un così vasto argomento.
L’arte del bilanciare una muta da braccata non può essere riassunta e non può esserci nessun manuale che riesca a farne cogliere compiutamente tutti gli aspetti. Sono necessari anni di esperienza al fianco di veri maestri solo per iniziare a comprenderne alcuni dei segreti basilari.
Comunque, consapevoli di correre il rischio di banalizzare quello che per certi versi è il cuore dell’arte cinegetica relativa alle mute, riteniamo nonostante ciò di doverne trattare alcuni aspetti importanti.
Equilibrare una muta, se volessimo cercar di esprimerci con una semplice definizione, equivale ad operare scelte ponderate al fine di inserire nel gruppo solo quei soggetti le cui competenze individuali, seppur possedute a livello alto in seno alle rispettive caratterizzazioni, non entrino minimamente in contrasto con quelle dei compagni, ma si fondano con esse in una complementarietà che doni all’intero organismo profonda armonia.
Per fare una similitudine: la muta deve essere come un’orchestra, dove ciascuno strumento segue, seppur nella individualità delle parti, un fraseggio comune e dove se uno strumento non dovesse dominare i propri virtuosismi ne risulterebbe compromesso l’insieme e di conseguenza l’intera esecuzione.
Solo tenendo sempre in primissimo piano i due obiettivi primari: equilibrio e compattezza, si potrà ottenere una muta perfettamente bilanciata.
La muta, oltre a dover rispondere sempre a determinati canoni tecnici, deve evidenziare anche equilibri psicologici, che abbracciano il rapporto con il conduttore così come le dinamiche relazionali tra i singoli soggetti all’interno del gruppo.
E’ su questa base che nel bilanciare correttamente una muta occorre tenere in attenta considerazione tutti gli aspetti caratteriali dei singoli elementi. Solo il loro giusto dosaggio consente di costruire un organismo perfettamente integrato. Condurre al lavoro una muta coesa, perfetta nell’espressione del bilanciamento, delle caratterizzazioni e della stabilità delle dinamiche relazionali è qualcosa di superbo ed impagabile.