Anche la scuoiatura richiede un po’ di pratica.
Può essere eseguita ad animale ancora caldo o quando è già freddo dopo qualche giorno di permanenza in cella frigorifera. Nel secondo caso si
otterrà una corretta frollatura della carne, ma la scuoiatura sarà più lenta e faticosa.
Per fare un buon lavoro è meglio appendere l’animale a testa in giù, agganciandolo per i tendini di Achille, dopo aver effettuato dei tagli
passanti, così da poter procedere dall’alto verso il basso.
Durante l’operazione evitare il più possibile di contaminare le carni con i peli. La pelle del cinghiale esternamente è sempre molto compromessa
dal punto di vista igienico.
Si opera seguendo questa successione:
- si fa un taglio sulla pelle a contorno dei quattro piedi;
- si esegue un taglio sulla pelle da un piede posteriore all’altro, passando dall’interno cosce;
- allo stesso modo si taglia la pelle delle zampe anteriori, da un piede all’altro, passando per la punta dello
sterno;
- si isolano, scuoiandole, le due zampe posteriori;
- sfruttando anche il taglio effettuato per la vuotatura, si continuerà a staccare la pelle fino ad arrivare in
corrispondenza della prima vertebra cervicale, dopo aver isolato anche le zampe anteriori;
- a questo punto molti continuano scuoiando anche a testa, perché con le sue carni è possibile realizzare alcune
particolari ricette. Qualora si voglia invece lasciarla unita alla pelle che cade, la si reciderà di netto in corrispondenza dell’attaccatura tra l’occipite e la prima vertebra cervicale. Il punto da
incidere con la punta del coltello non è difficile da trovare. In caso di animali importanti, grande cura dovrà essere riposta nel recupero dei trofei;
- si eseguirà quindi la pulizia dell’esterno, massaggiando con uno strofinaccio bagnato e risciacquato spesso.