E’ la figura leader. Pretendendo correttezza da parte di tutti, deve essere in grado di organizzare il sincronismo nella successione degli eventi, disponendo lo scacchiere in modo da dare a tutti la possibilità di vivere l’intera cacciata con entusiasmo dall’inizio alla fine, nel rispetto di un protocollo che preveda non confusione pericolosa, ma azioni nette, senza sbavature.
Lo scopo di un bravo caposquadra, dunque, non è finalizzato all’accaparramento avido ed indiscriminato di ogni animale presente in zona, bensì ad un prelievo razionale, che tenda all’affermazione dello stile di tutta la squadra per opera di ciascun suo componente.
Un bravo caposquadra è sicuramente quello che somma alla propria competenza venatoria anche una buona capacità relazionale; egli deve sapersi far portavoce delle esigenze di tutti e delle decisioni prese democraticamente, instaurando anche rapporti di buon vicinato con le squadre confinanti.