Saper rientrare da qualsiasi distanza è una abilità che tutti i segugi devono possedere. Nelle storie popolari di caccia capita spesso di sentir narrare di rientri incredibili.
Senza dover prendere in considerazione prestazioni estreme, per il buon cane da caccia è sufficiente saper tornare ai piedi del conduttore appena terminata la seguita.
Non è raro incontrare soggetti che associano alla loro capacità di rientro “lo scagno a padrone” e “l’abbaio a padrone”.
Di questi due atteggiamenti, il primo è una particolare, quasi festosa vocalizzazione che l’ausiliare emette, di tanto in tanto, sulla traccia del canettiere durante il rientro. Il secondo, che tende ad assomigliare più ad un ululato, è un caratteristico abbaio attraverso il quale il cane che si è disorientato sollecita il richiamo del padrone.
Se riscontrati in eccesso, questi due atteggiamenti rivelano tare caratteriali che ci consigliano di rinunciare al soggetto che stiamo lavorando.